Rotary Club Mantova 28 maggio 2012

Relazione del socio Dr. Antonio Gorieri

“PRINCIPI” DI MACROECONOMIA DELL’AZIENDA ITALIA

Uno spaccato economico finanziario (sorprendente !?) del nostro

Paese: … navigando tra Illustri NUMERI, Signore STATISTICHE,

Mister RATING e Lady SPREAD (Dati ufficiali al 25 maggio 2012)

 

Dott. Antonio Gorieri e Dott. Rolando Paladini (Presidente del RC Mantova)

 

RELAZIONE:

===============================================

Dante ALIGHIERI (1265 - 1321): La Divina Commedia - Purgatorio - Canto VI - 76,78

“” AHI SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE SENZA NOCCHIERE

IN GRAN TEMPESTA, NON DONNA DI PROVINCIE, MA BORDELLO!“”

 

Jean-Antoine CARITAT (1743 - 1794): economista francese, matematico, statistico

“” …. E’ OGNOR VENUTO LO MOMENTO DI ESPORRE PER (NUMERI

E) TAVOLE LO STATO DELLE NOSTRE COGNIZIONI ….””

 

Giuseppe PREZZOLINI (1882 - 1982): giornalista italiano, scrittore

“” …. IN ITALIA NULLA E’ STABILE FUORCHE’ IL PROVVISORIO ….””

 

Milton FRIEDMAN (1912 - 2006): economista americano, monetarista; Premio Nobel 1976

“” …. NESSUN PASTO E’ GRATIS …. “”

 

(ANONIMO) “”…. << Avete qualcosa sull‘economia? >> chiede un tale in libreria.

<< Laggiù, >> risponde il commesso << oltre la fantascienza >>.

 

La stesura della Relazione è stata anche adattata, non del tutto involontariamente:

- 1) - alla Legge di Malek (da la <<Legge di Murphy>> di Arthur Bloch - 1977):

“” …. Ogni idea semplice sarà espressa nella maniera più complicata …“”;

- 2) - alla incitazione di Carrol (1832 - 1898):

“” . Se vuoi ispirare fiducia, cita molti dati statistici; non importa se sono

esatti o comprensibili. Basta che siano tanti … ””.

\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\

[ Dalla “Relazione sullo stato di salute in Italia per il 2011“:

- abitanti al 1. 1.2011 n. 60.616.442

- e poi Istat 30. 9.2011 n. 60.800.000 (provvisorio)

- residenti Censimento 9.10.2011 n. 59.464.644

(cfr “Un esercito di 1,3 milioni di fantasmi sparito nel censimento”- Il Sole 24 Ore n. 125 del 7.5.2012)

- nati 2010 562.000

- morti 2010 587.488

- differenza (negativa = denatalità) 25.554 - (pari a - 0,04%)

- numero famiglie: 24.512.012 - componenti 2,4 per famiglia (Censim. c.s.)

- stranieri residenti (Censim. c.s.): 3.769.000 - (triplicati negli ultimi dieci anni)

- componenti per famiglia (nel 2009) = 1 - 2 - 3 - 4 - oltre 4

(rispettivamente in percentuale: 27% - 27% - 22% - 18% - 6%)

- speranze di vita: Uomini anni 79,4 = Donne anni 84,5 > (ISTAT - 22 maggio 2012)

(1 abitante su 5 è ultra 65enne) = > [Pubblicazione dicembre 2011].

= Numero abitazioni: 28.863.000 (Censimento c.s.)

= Numero unità immobiliari “fantasma” (rilevate e non accatastate): 1.280.000.

Imprese iscritte a CCIAA - aprile 2012: n° 6.680.924 (circa 11 ogni 100 abitanti) - Cerved Group.

ALCUNI POSIZIONAMENTI DELL’ITALIA (dati - non coevi - sul numero degli Stati sotto esame):

= DELLA PACE (GPI 2011) : 45° / 153

= LIBERTA’ DI INFORMAZIONE (RSF 2012) : 67° / 192

= EFFICIENZA DELLA GIUSTIZIA : 148°/ 183

= COMPETITIVITA’ ECONOMICA : 43°/ 180

= PESO DELLA BUROCRAZIA : 87°/ 180

= RICERCA E SVILUPPO : 105°/180

= TASSO NATALITA’ : 183°/ 195

>>> Numero DELITTI in Italia (anno 2010): 2.621.019

PATRIMONIO - RICCHEZZA

==========================

>>> PIL TOTALE ITALIA (2011) € 1.580 MLD (8° mondo)

>>> PIL PRO-CAPITE € 26.000 (25° “ )

>>> STIME PIL (%) 2012 2013

- FMI - 1,9 + 0.5

- COMM. EU - 1,3 + 0,5

- BANKIT - 1.3

- MIN. TES. - 1,3

- CONFIND - 1,7

- OCSE - 1,6

(aggiornamenti a aprile 2012).

-- Deficit / PIL al 30 settembre 2011: 4,3% (III° trimestre 2,7%)

-- Saldo (avanzo) primario per il 2011: + 0,2%

>>> PATRIMONIO COMPLESSIVO DELLO STATO ITALIANO (immobili - partecipazioni -

beni culturali ed altro): non esistono dati rilasciati da organismi istituzionali.

Stime derivative esprimono una valutazione lorda approssimativa di almeno € 500 MLD.

(Il Tesoro detiene presso la Banca d’Italia una quantità ragguardevole di ORO: a febbraio 2012,

secondo il World Gold Council, tale deposito ammonta a 2.452 tonnellate per un valore di ca. €

100 MLD. Questo dato rappresenta il terzo patrimonio aurifero statale al mondo dopo USA e

Germania).

>>> CONSISTENZA PATRIMONIALE TOTALE FAMIGLIE ITALIANE:

> LORDA € 9.500 MLD (6 volte il PIL) - circa € 156.000 per abitante

> NETTA € 8.600 MLD (5,4 volte il PIL) - circa € 142.000 per abitante

(Lorda: 10,5 volte il debito privato = Netta: 4,5 volte il Debito Pubblico) -

Lorda è ripartita: > 62 % in attività reali (2% contante - 94 % immobili - 4% altro)

> 38 % in attività finanziarie (Banche - Titoli - Poste - Assicurazioni etc.)

- La ricchezza (lorda) delle famiglie investita in sole attività finanziarie è

pari a circa 3600 MLD di Euro e risulta più del doppio della quantità dei

Titoli di Stato italiani in circolazione.

>>> PRIMI PAESI AL MONDO PER RICCHEZZA TOTALE DETENUTA PRO-CAPITE (IN $):

CH ($ 540.010) - AUS - NOR - FR - SING - SVE - BEL - ITALIA (8°- $ 259.826) - GB - JP

[[Dati del “Global Wealth Report” annuale elaborati da Credit Suisse e riferiti a giugno 2011.

Il disallineamento con la “consistenza patrimoniale totale delle famiglie italiane” più sopra

esposta (tra € 156.000 quale ctv di US$ 259.826 ed € 193.000 derivanti dai cambi attuali US$ /

Euro) è principalmente dovuto alla adozione di diversi parametri di riferimento per la

valutazione della cospicua componente immobiliare]].

Secondo questa classifica l’Italia precederebbe (tra l’altro) Gran Bretagna - Giappone - Stati

Uniti - Germania etc.

>>> MACRODISTRIBUZIONE RICCHEZZA: = 10% famiglie (più ricche) detiene il 45% del totale

= 50% famiglie (più povere) detiene il 10% del totale.

“Equidistribuzione come ricchezza mediana”: quella italiana è tra le alte nella UE-27 e risulta

(tra gli Stati considerati “più ricchi”) la 3^ nel mondo dopo Australia e Norvegia (Il Sole 24 Ore

8/12/2010). [(Il “coefficiente Gini” - 0,35 per Italia e 0,31 per OCSE) esprime almeno fino al

2008 una indicazione tendenziale sostanzialmente omologa, vale a dire di parallela conferma

dell’affermazione di cui sopra; ciò tenuto conto, per quanto ovvio, della ricchezza lorda - e sua

concreta distribuzione - di un Paese: esempio purtroppo classico, il Bangladesh - coefficiente

“falsamente migliore“: 0,26 - N.d.R.).

Nel marzo 2012 viene rilevato - peraltro in modo empirico ed a sfondo principalmente

giornalistico - che “… i 10 cittadini italiani più ricchi detengono un patrimonio complessivo pari

a quello in capo ai 3 milioni di abitanti più poveri …”.

RISPARMIO

==========

>>> TASSO RISPARMIO MEDIO annuale famiglie italiane (su totale “reddito disponibile“) - Fonte

ISTAT:

- decennio 1980 - 1990 = 22 %

- 1990 - 2000 = 14 %

- 2000 - 2010 = 13 %

- 2011 (stima) = 12 %

Indagine ACRI-IPSOS 2010 sulla macrodestinazione del reddito famigliare annuale:

- 37% famiglie > risparmiano

- 37% famiglie > consumano tutto il reddito

- 26% famiglie > consumano tutto il reddito / consumano parte del risparmio / assumono debiti

(il 3,2% delle famiglie ha più debiti che beni in portafoglio).

INDEBITAMENTO

================

-- STATO (debito pubblico) - € 1.950 MLD > pari al 123% del PIL (€ 32.000 pro-capite)

(Il debito pubblico è detenuto per il 60% in Italia ed il 40% all’estero)

(Gli interessi sui Titoli di Stato - montante in valore nominale in circolazione al 31.1.2012 per €

1.624 MLD - ammontano per il corrente anno - stima - a ca. 94 MLD)

-- PRIVATI - I debiti diretti dei cittadini ammontano a quasi € 900 MLD, riconducibili principalmente

a: mutui, pari a € 370 MLD, poi prestiti personali bancari/prestiti finalizzati al consumo € 120

- utilizzo carte bancarie e finanziarie/commerciali con rateizzazione € 180, altro oltre € 220 MLD.

L’indebitamento privato italiano è intorno al 57% del PIL (media UE 70%).

Rapporti (però decorrelati e non coetanei ):

- il PIL pro-capite è di 26.000

- lindebitamento individuale totale (diretto privato + indiretto pubblico) di ogni cittadino corrisponde

a circa € 47.000

- la ricchezza complessiva/patrimonio medio di ogni cittadino risulta di 156.000.

Pertanto, il debito individuale complesivo: a) - corrisponde a solo 1,8 volte il PIL

b) - è coperto per ben 3,3 volte dal patrimonio privato.

IL CREDITO BANCARIO COMPLESSIVO IN ITALIA AL 31 DICEMBRE 2011:

- Raccolta diretta € 1.734.468 milioni

- Impieghi per cassa € 1.949.834 milioni

LAVORO: OCCUPAZIONE - DISOCCUPAZIONE - PENSIONI - febbraio 2012

===============================================================

>>> OCCUPATI: n. 22.947.000 (38% degli abitanti: 28% dipendenti e 10% indipendenti)

(49% degli abitanti in età lavorativa tra 15 - 64 anni)

>>> DISOCCUPATI: n. 2.250.000 (9,8% degli occupati - media UE-27: 10,3%).

Due …. curiosità.

> Nel 2007, ante crisi, negli USA - di contro - risultava “occupato” addirittura ben il 62%

della popolazione totale.

> Nel dicembre 2011 in Germania (popolazione 81.400.000 - occupati 41.040.000), il tasso

di occupazione globale risultava del 50,4%, dunque concretamente …. “lavorava”, cioè

aveva una occupazione, più della metà degli abitanti.

>>> NEET (> acronimo italiano NENE’) - <<non lavorano, non studiano, non cercano lavoro>>.

ISTAT quantifica quaste anomala figura in circa 2.000.000 di giovani, con età

compresa tra 15 - 29 anni (essi rappresentano ben il 3,3% dell’intera popolazione

del nostro Paese e configurano il 20% dei coetanei al nord ed il 30% idem al sud).

Per tale disdicevole statistica in Europa l’Italia è al 1° posto; seguono GB - FR - D).

I NENE’ italiani “costano” alle rispettive famiglie oltre 15 MLD di Euro all’anno.

>>> INATTIVI: n. 2.900.000 - non lavorano e non cercano lavoro (ma sono disponibili a lavorare).

In questa situazione si presenta naturalmente il limite dell’indagine statistica e

sociale, che si infrange sul grande dubbio interpretativo: quanti sono effettivamente

interessati a lavorare e quanti non cercano occupazione perché (anche nell’ambito della

famiglia) possono economicamente farne a meno.

>>> PRODUTTIVITA' - << ….. Nell’ultimo decennio gli occupati sono aumentati del 7%, ma il

PIL è cresciuto in termini reali solo del 4% (Germania e Francia rispettivamente del 9,7% e

dell’11,9%). Si è ridotta la nostra capacità di generare valore. La produttività oraria è andata

progressivamente calando. Nel 2000, fatto 100 il livello di produttività medio europeo, l’Italia

presentava un valore pari a 117, sceso nel 2010 a 101 (133 Francia, 124 Germania, 108 Spagna,

107 GB). Tale dinamica è stata condizionata principalmente dalla qualità della crescita

occupazionale degli ultimi anni, con un aumento dei lavoratori a bassa o nulla qualificazione a

scapito di quelli più qualificati >> (Dal 45° Rapporto CENSIS sulla situazione sociale - 2011).

Il Centro Studi Confindustria (marzo 2012) indica nella bassa produttività del lavoro uno dei mali del sistema Italia, chiamando a confronto i seguenti numeri: fatta 100 la base degli USA quanto a produttività per PIL pro-capite, l’Italia si colloca a 68 (contro Germania 80 - GB 77).

>>> DIPENDENTI PUBBLICI (Da conclusioni della Corte dei Conti relativamente al 2010 -

Pubblicazioni del 14 maggio 2012)

- numero: 3.458.857

- costo complessivo annuo: € 152,2 MLD

- (deduzione: costo medio annuo a carico di ogni abitante: € 2.500)

- (deduzione: costo medio annuo a carico di ogni occupato: € 6.600)

>> Inoltre, in tema di rappresentanti sindacali: << … la fruizione di

aspettative retribuite, permessi semplici/cumulabili e distacchi può

essere stimata come l'equivalente alla assenza dal servizio per un

intero anno lavorativo di 4.569 unità …>>.

>> Infine, in materia di “assenteismo” (studio organico su monitoraggi

effettuati totalmente) , la Ragioneria Generale ha rilevato per il

2008 su media di 227 giorni lavorativi annui, assenze per malattia

retribuita ed altre assenze retribuite un numero di giorni medi di

13,44 (tasso di assenteismo secco dedotto intorno al 6%): si può

dunque indicare - per approssimazione - una “assenza” quotidiana

di circa 200.000 dipendenti pubblici.

>>> PENSIONI. Attualmente, a vario titolo “previdenziale“: diretto, di anzianità, di reversibilità,

di invalidità, di accompagnamento - quasi 18 milioni di italiani percepiscono un

“provvedimento pensionistico”, ricevendo complessivamente ogni mese circa n.

21 milioni di trattamenti.

[[I soli “assegni di invalidità” sono corrisposti a ben 2.700.000 cittadini - cioè

quattro volte più che in Francia e Germania - con una spesa di circa 16 MLD.

In materia di invalidità civile sono pendenti oltre 400.000 cause di ricorso

ad un costo amministrativo medio di € 7.000 ciascuna]].

Secondo l’OCSE (2009) la spesa pensionistica in Italia impegna il 14,4% del

PIL (media OCSE 7%), risultando pertanto la percentuale più elevata al mondo.

Età media effettiva di pensionamento (2004 - 2009 - classifica OCSE):

- massimo > Messico anni 72,2 (M) = anni (?) (F)

- media > OCSE 63,9 62,5

- specifico > Italia 61,1 58,7

((Italia rispettivamente al 28° (M) e 30° (F) posto su 34 Paesi)).

>> Il Presidente dell’INPS ha specificato - dicembre 2011 - che “…. in Italia il

tasso di sostituzione delle pensioni rispetto all'ultimo stipendio è dell'80% a fronte

del 58,4% in Germania e del 60,8% in Francia ….””.

>> Una conferma sub-correlata dell’ “elevato grado di protezione sociale-statale del

sistema pensionistico italiano (diretto - indiretto, per età, a ripartizione fino al

2011)” deriva anche dal seguente dato ISTAT 2011: ben l’80% delle famiglie non

manifesta alcuna volontà di crearsi una pensione integrativa privata.

>> E’ noto che il DL del 5 dicembre 2011 - Governo Monti - rettifica, subito nell’

immediato (e nel breve) e significativamente, l’impianto generale del sistema

pensionistico, rendendolo concretamente più severo e maggiormente allineato alle

medie OCSE-UE (….dal sistema a ripartizione al sistema a contribuzione ……).

Tuttavia (previsioni OCSE marzo 2012) nel 2020 l’Italia sarà il Paese dell’UE con

il ritiro dal mondo del lavoro - per pensionamento - con l‘età da quel momento in

avanti più elevata (ferme naturalmente le normative oggi in atto negli altri Paesi).

FISCO

======

= “CUNEO FISCALE“ - Il rapporto tra il “costo complessivo lordo del lavoro

sostenuto dal datore” e gli “emolumenti finali netti percepiti dal lavoratore”

è il più alto dell’OCSE (e quindi del c.d. “mondo occidentale“) e, nella media,

può arrivare alla proporzione (base 100) rispettivamente di 130 lordo / 60 netto.

= “PRESSIONE FISCALE” - E‘ il rapporto tra il totale delle imposte (dirette +

indirette + c/capitale + contributi sociali) ed il PIL.

I confronti internazionali sono però fatti sul totale degli incassi della P.A. (che

includono anche introiti per multe e fondi dalla UE allo Stato).

Nel febbraio 2012 risulta al 42,5%; una stima della CCIAA di Mestre prevede

per la fine del corrente anno il raggiungimento del 45%.

>> [[Le imprese italiane sono sottoposte ad un “prelievo fiscale complessivo” del

68,6% (imposte - tasse - contributi previdenziali ….]] - (Il Sole 24 Ore - 5

maggio 2012 - pag. 2).

Inoltre: “” …. Togliendo dal PIL la quota del sommerso, la pressione effettiva

fiscale dell’Italia sui contribuenti in regola nel 2012 è pari al 55%.

Il nostro Paese è quindi al primo posto in Europa e nel Mondo

davanti a Belgio (48%) e Svezia (47%)”” - Studio di Confcommercio

presentato al Forum 2012 di Cernobbio <<Le prospettive economiche

dell’Italia nel breve-medio termine >>.

Ancora: “” …. L’IRPEF, la principale delle nostre imposte sul reddito, è

sostenuta dai redditi da lavoro dipendente e da pensione in percentuale

tra il 79 e l’82% del totale di tutti i redditi (2003 - 2010)….” - Studio

dell’Associazione per la legalità fiscale (Lef) presentato al CNEL il 16

maggio 2012.

= “SOMMERSO” - Stima elaborata da un gruppo di economisti sui “Temi di

discussione” pubblicati dalla Banca d’Italia (ultimi dati riferiti al 2008 - vedi

Il Sole 24 Ore del 12 maggio 2012 - pag. 7: i dati vengono calcolati in base

all‘uso del contante in 91 Province): l’economia sommersa totale si attesta al

31,1% del PIL, sommando il 18,5% dell’economia che sfugge al fisco ed il

12,6% dell’economia legata a chi fugge invece dalla legge (attività illegali

volontarie, eccetto estorsioni e furti).

Quindi, secondo questa stima, si tratterebbe di una cifra (annuale: illo tempore)

di ben oltre 400 MLD di Euro all’anno, cui corrisponderebbe (con aliquota

media presuntiva del 33%) una evasione annuale per Euro 130 MLD.

[Dalla comunicazione del Dipartimento Finanze Ministero Economia - marzo 2012:

Dichiarazioni dei redditi 2011 - anno di imposta 2010:

- numero dichiaranti ca. 43 milioni

- reddito medio lordo € 19.250

- il 49% dei contribuenti dichiara un reddito lordo inferiore a € 15.000

- il 33% dei contribuenti dichiara un reddito lordo inferiore a € 10.000

- quasi 11 milioni di contribuenti dichiarano un’imposta netta pari a zero (non pagano IRPEF)

- i contribuenti con redditi lordi dichiarati superiori a € 300.000 sono 30.590 (lo 0,07% del totale)].

POVERTA

=========

Dati ISTAT al 31 marzo 2012:

-- Inflazione (NIC) 3,3%

-- Disoccupazione 9,8%

-- Misery Index (somma) 13,1% - un M. I. superiore a 10 è sempre stato un sintomo di attenzione/

allarme congiunturali di una “socio-economia” via via incerta,

debole, in affanno, in depressione, recessiva etc..

- RELATIVA. Per convenzione in Italia viene considerata povera una famiglia composta da due

persone conviventi con reddito mensile complessivo inferiore a 992,46 (ultimo

aggiornamento), paradigmando le seguenti equivalenze:

- due persone - - = 992,46

- una persona - meno 30% = € 694,72

- tre persone - più 30% = 1.290,20

Su tali presupposti statistici del Paese viene considerato nel bacino di povertà relativa l11% delle

famiglie italiane (per un totale di 2.700.000 famiglie), cui corrisponderebbe il 13% della popolazione

(per un totale di 7.800.000 di abitanti).

- ASSOLUTA. Secondo l'Istat << … sono assolutamente povere le famiglie che non riescono ad accedere ai beni e servizi essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile>>; si tratta quindi, dice l'Istituto, dei «più poveri tra i poveri».

Per derivazione interpretativa (dei dati di cui sopra) si assume come “assolutamente povere” il 4,6% delle famiglie italiane (per un totale di 1.156.000 famiglie), cui corrisponderebbe il 5,2% della popolazione (per un totale di 3.129.000 abitanti). Secondo l’ISTAT (presentazione del 22.5.2012)

il 68% delle persone povere risiedono nel Mezzogiorno.

Nell’area della povertà si sta affacciando un nuovo soggetto (Eurispes - dicembre 2011): <<i “padri separati” in Italia sono circa 4.000.000 e di questi l’80% non arriva economicamente a fine mese; il 50% - cioè 2.000.000 di maschi - si sta via va presentando alle soglie di una concreta povertà>>.

Sempre in tema di povertà (forte disagio sociale), istituzioni varie, stampa ed altri media rimarcano pressoché quotidianamente come il “quadro della povertà” si stia aggravando e la domanda sociale, con varie forme di crescente protesta, sia ormai mobilitata per sollecitare massicci e diffusivi interventi governativi in favore delle “classi più colpite” (va chiaramente rilevato proprio in questi ultimi mesi

come la crescente disoccupazione, l’aumento del ricorso alla cassa integrazione, la rarefazione di nuovi posti di lavoro mobilitino congiuntamente le “masse” in termini sempre più acuti ed ampi).

> [[…. CURIOSITA‘: un paragone con gli USA. Nel 2011 l’aggiornamento delle tabelle sulla povertà da parte del CENSUS BOUREAU di Washington indica il nuovo limite di “povertà relativa” nel reddito annuo < a $ 51.000 per nucleo famigliare medio (ctv € 36.000), soglia quasi raddoppiata rispetto alle cifre di un decennio addietro: le statistiche di fine 2010 profilano di conseguenza un’area di “relativamente poveri” in USA (così ritracciata) di ben il 32% della popolazione, rappresentativa cioè di circa 100 milioni di americani! (Il Sole 24 Ore on line del 21/11/2011) ]].

 

 

ENERGIA

=========

La bolletta energetica italiana “costa” circa € 72 MLD all’anno. Dell’energia di cui abbiamo bisogno produciamo solo il 15%, per il restante 85% dipendiamo dall’estero. Di quest’ultima quota, il 75% viene prodotto grazie all’importazione di petrolio (€ 35 MLD), gas, carbone (valori a giugno 2011 > stime dell‘Unione Petrolifera Italiana), mentre il 13% è comprato direttamente dai Paesi vicini e prodotto da un equivalente di 8 centrali nucleari.

Il consumo energetico quantitativo in Italia è stato per il 2011 di ca. 178 milioni di TEP.

Alcuni “posizionamenti” per l‘Italia nel contesto dell‘Europa:

A) - percentuale di importazione fonti energetiche: Italia (85) - D (60) - F (51) - GB (26)

B) - economici

- imprese - il costo medio del totale energia risulta del 26% più alto della media europea

- famiglie - fascia di famiglie con i consumi più bassi : costo più basso del 12% media europea

- fascia di famiglie con i consumi (medi e) più alti : costo più alto del 12% media europea

(in questi dati si riflette, come comprensibile, l‘incidenza della “politica sociale“ del

nostro Paese riferita a tale settore - leggasi, più concretamente, protezione delle fasce

sociali più deboli).

LE VARIABILI DI BILANCIO STATALE: A) B) = IL PESO DEL DEBITO PUBBLICO: C) >> CONFRONTO INTERNAZIONALE

========================================================================

Dati 2010 in percentuale rispetto al PIL - i 10 Paesi più “significativi” : UE + USA + Giappone

(Classifica: 1° migliore - 10° peggiore) - [[Tabella “Il Sole 24 Ore” - 26/11/2011 - pag. 5 per A-C]]

(Pubblicazione durante le settimane più cruciali delle crisi finanziaria dell’Euro - autunno 2011)

>> A) Disavanzo pubblico: 1° - Germania (4,3) = 2° - Italia (4,6) = 3° - Francia (7,1) = 4° Giappone

(9,2) = 5° Spagna (9,3) = 6°- Portogallo (1,8) = 7° - USA (10,3) = 8° - GB

(10,3) = 9° - Grecia (10,6) = 10° - Irlanda (31,3)

>> B) Avanzo primario : 1° - Italia (+ 0,2) = 2° - Germania (- 0,3) = 3° - Francia (- 3,3) = 4° -

(G - 7 : dati 2011) Canada (- 4,1) = 5° - GB (- 5,5) = 6° - JAP (- 8,6) = 7° - USA (- 9,0)

>> C) Debito pubblico : 1° - Spagna ( 61,0) = 2° - GB (79,9) = 3° - Francia (82,3) = 4° - Germania

(83,2) = 5° - Portogallo (93,3) = 6° - USA (94,4) = 7° - Irlanda (94,9) =

8° - Italia (118,4) = 9° - Grecia (144,9) = 10° Giappone (220,0)

 

OOOO$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$OOOO

 

 

 

 

“AZIENDA ITALIA” - (economia - finanza - welfare - etc.)

- Le aree di debolezza

=================

PRINCIPALI CRITICITA’ STRUTTURALI

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- 1) - Rapporto percentuale Debito Pubblico / Prodotto Interno Lordo (e spread BTP/BUND 423 p.b.)

- 2) - Basso numero di occupati in rapporto alla popolazione

- 3) - Bassa produttività comparata del fattore “lavoro”

- 4) - Elevate aliquote fiscali sui redditi + enorme fascia di evasione fiscale (sommerso)

- 5) - Elevata incidenza (attuale) del carico Pensioni sul PIL

- 6) - Divario strutturale tra Nord e Sud

- 7) - Numero addetti, produttività, servizio qualitativo della Pubblica Amministrazione

- 8) - Ampio deficit del bilancio energetico (la “questione nucleare”)

- 9) - Bilancio demografico a “crescita zero“ (la questione “immigrazione“)

- 10)- Eccessivi utilizzo/circolazione/accumulo di moneta “contante”

- 11)- Lunghi tempi processuali della Giustizia civile e penale e numero di cause in corso (9,5 mln)

- 12)- Obsoleta architettura istituzionale (funzionalità Organi dello Stato) e “costi” della politica

[(oneri - indecisionismo - meccanismi istituzionali - frammentazione numerica delle

“rappresentanze parlamentari” e c.d. “rappresentanze forze sociali” (es.: durante la formazione

del Governo Monti il Premier incaricato ha dovuto (?) consultare individualmente

ben 37 (!) controparti istituzionali, politiche, sociali)].

- Le solide basi

============

I PIU’ IMPORTANTI PUNTI DI FORZA E DI SUPPORTO ATTIVO (c.s.)

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- 1) - L’82% delle famiglie detiene la casa (una casa) di proprietà

- 2) - Elevata consistenza patrimoniale della “finanza netta per famiglia”

- 3) - (relativamente) Basso livello di indebitamento privato (totale e individuale)

- 4) - Rilevante quota della produzione destinata alle esportazioni

- 5) - Sostenibilità rapporto Debito Pubblico / Patrimonio (immobiliare + finanziario) delle famiglie

- 6) - Bilancio dello Stato > Avanzo primario 2011: nel G-7 unico Stato con dato positivo (+ 0,2%)

- 7) - Forte attrazione mondiale del nostro turismo (per n° di presenze: 3° posto dopo USA e Francia)

- 8) - Bilanciata (contenuta) esposizione del nostro Sistema bancario verso Paesi a rischio

- 9) - Tutela pro-capite dei depositi bancari (fino a € 100.000 per ogni intestatario conto corrente)

- 10) - Competitività, diffusione, conoscenza del “Made in Italy”

- 11) - Dimensione, distribuzione, intensità del volontariato

- 12) - (ancor accettabile) Livello del “misery index” (inflazione + disoccupazione) pur in acuto

contesto di grave crisi economica e finanziaria globale in atto.

Alcune classifiche “…. brillanti” dell’Italia (in ambito OCSE):

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

- prima per debiti delle famiglie in percentuale del PIL [in EU “27] (quota più bassa = 57%)

- prima per numero di abitazioni di proprietà famigliare (82%)

- prima per numero di “abbonamenti telefonici complessivi” (198 x 100 abitanti)

- prima per numero di telefoni cellulari (terminali 108 - schede SIM 151 : x 100 abitanti)

- prima per numero di automobili c.s. (602 / 1000 abitanti)

- prima per numero di motocicli c.s. (110 / 1000 abitanti)

- prima per consumi individuali di acque minerali (172 litri annui pro-capite).

PRINCIPALI BARRIERE - VINCOLI CHE FRENANO O RALLENTANO GLI INVESTIMENTI ESTERI IN ITALIA

=========================================================================

- Costo del lavoro - Costo del credito - Costo del trasporto

- Costo dell’energia - Costo del fisco

- Incertezza/farraginosità della normativa (civile e tributaria) e tempi della giustizia

- Tempi e modalità delle autorizzazioni amministrative e “qualità” dei servizi diretti delle PP.AA.

(Esempi recenti: British Gas a Brindisi - Ikea a Siena, in attesa delle relative autorizzazioni per i loro

programmati investimenti rispettivamente rassegnati da ben 11 e 6 anni; i progetti infine sono stati

abbandonati!!).

=========================================================================

CURIOSITA’ STORICA > (classifica PIL “italiano” per …. Evi)

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La ricchezza del “paese geografico Italia” nelle diverse epoche:

stima prodotto interno lordo in miliardi di USdollari base 1990 [Da “Il Sole 24 Ore” del 21/01/2010 - pag. 52]

ANNO 1 DOPO CRISTO

Cina (33,8 - 1°)- India - Italia (6,5 - 3°)

ANNO 1000

India (33,8 - 1°) - Cina - Turchia - Giappone - Iran - Francia - Egitto - Italia (2,3 - 8°)

ANNO 1500

Cina (63,8 - 1°) - India - Italia (11,6 - 3°)

ANNO 1870

Cina (189,7 - 1°) - India - GB - USA - Russia - Germania - Francia - Italia (41,8 - 8°)

ANNO 1938

USA (799,4 - 1°) - URSS - Germania - GB - India - Francia - Cina - Italia (144,0 - 9°)

ANNO 2010

USA (9266 - 1°) - Cina - Giappone - Germania - GB - Francia - Italia (1151 - 7°)

(Frammenti di …. RATING)

> La richiesta di giudizio. Il rating è un voto espresso in lettere su una scala predefinita che esprime l’affidabilità creditizia di un emittente di un bond. Per avere un rating, una Società oppure uno Stato deve fare una esplicita richiesta a un’Agenzia. Si reca quindi da una delle tre “sorelle” (Standard & Poor’s - Moody’s - Fitch) e chiede di essere valutata. Il servizio è a pagamento.

> L’analisi della società. Una volta ottenuto l’incarico, l’Agenzia di rating inizia l’analisi della Società oppure dello Stato. L’analista incaricato usa dei dati pubblici, studia i fondamentali economici e finanziari e incontra i manager per raccogliere altre informazioni. Soltanto con questo iter è possibile esprimere un giudizio.

> Il comitato di rating. Una volta terminato il lavoro dell’analista si passa a un comitato. E’ l’organo collegiale, infatti, a valutare tutto il materiale raccolto ed a esprimere un giudizio sotto forma di rating. Alla fine il rating viene votato a maggioranza dal comitato formato da esperti del settore in cui opera l’Ente che si sta valutando.

> L’appello al giudizio. Una volta votato il rating è comunicato al soggetto giudicato. Questo può appellarsi: offre informazioni aggiuntive oppure chiede di avere un’altra analisi. Il comitato, se necessario, può riunirsi e re-deliberare alla luce delle nuove informazioni. A questo punto il comitato o

cambia il voto oppure mantiene il precedente.

> La pubblicazione finale della Società. Notificato il rating, si passa alla pubblicazione. Il valutato può chiedere che il rating non sia pubblicato: in questo caso resterà riservato. In caso contrario il rating diventa noto al mercato. Da questo momento in poi l’Agenzia tiene sotto monitoraggio il rating, per valutarne eventuali modifiche.

> Che cos’è il “credit watch”. E’ un evento che può portare alla variazione del rating in un lasso di tempo limitato (di solito 60-90 giorni). Può essere “positive” (il rating può dunque salire), oppure negative” (il rating potrebbe scendere).

> Cosè l’”outlook”. E’ un evento che può portare alla modifica del rating; qui però non è definito l’orizzonte temporate (asso di tempo di circa un biennio) L’outlook indica la direzione che il rating potrebbe prendere se non si verificasse lo scenario su cui è stato definito: può essere “positive”, “negative” o “stable”.

RATING ATTUALI ATTRIBUITI ALLA REPUBBLICA ITALIANA:

- Standard & Poor’s BBB+

- Moody’s A2

- Fitch A-

(Polvere di …. SPREAD)

.

Lo spread, che in inglese vuol dire differenza, non è altro appunto che la differenza tra i rendimenti di due titoli che vengono presi come parametri di riferimento. Titoli che sono quotati sul mercato e che vedono il prezzo (e il rendimento che si muove in direzione opposta) variare in tempo reale seguendo la legge della domanda e dell'offerta (più è alta la domanda maggiore sarà il prezzo del titolo e, di conseguenza, il rendimento tenderà a scendere).

Quando si fa riferimento allo spread BTp-Bund, senza ulteriori specifiche, ci si riferisce alla differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani con scadenza a 10 anni e i corrispondenti titoli tedeschi (sempre con scadenza a 10 anni). Si prende come riferimento la scadenza a 10 anni perché è

considerato un lasso di tempo più attendibile per misurare con più efficacia la percezione dei mercati

sul rischio sui debiti dei due Paesi (se si prendessero titoli a breve scadenza il dato potrebbe essere maggiormente viziato da volatilità e fattori speculativi).

La differenza tra i rendimenti dei due titoli può essere eseguita da chiunque, in qualsiasi momento. È sufficiente controllare i rendimenti ed eseguire la differenza, ricordando che lo spread è espresso in punti base (un punto base equivale a un centesimo di punto percentuale e quindi allo 0,01%: di conseguenza se un titolo rende il 5% e un altro il 4,5% tra i due vi sarà una differenza di 50 punti base, ovvero dello 0,5%).

Titoli che vengono presi in considerazione oggi quando si calcola lo spread tra Italia e Germania.

Fino al 6 maggio u.s. i principali operatori calcolavano sinergicamente lo spread sottraendo il rendimento del BTp scadenza marzo 2022 con quello del Bund scadenza luglio 2022.

Dal 7 maggio Reuters ha aggiornato il sistema di calcolo prendendo come titoli di riferimento per l'Italia il BTp con scadenza settembre 2022, emesso dal Tesoro per quasi 11 miliardi di euro. Avendo una vita residua più lunga del titolo che scade a marzo 2022 questo nuovo BTp ha un rendimento mediamente più elevato. Ne consegue che lo spread BTp-Bund per gli operatori che, come Reuters, utilizzano questo nuovo titolo tenderanno ad essere più ampi rispetto allo spread calcolato considerando come benchmark il BTp che scade a marzo 2022 (e quindi fra meno di 10 anni).

[[Rilevazioni del tutto empiriche evidenziano che lo “spread” dei BTP vs Bund, appena si attesta oltre i

300 p.b., genera un trascinamento medio di maggiori interessi passivi per lo Stato italiano - per

nuovo debito emittendo, tenuto conto anche della componente variabile - a partire da aggiuntivi 4

MLD annui scaglionati ogni 100 punti]].

NOTA - Il 21 e 23 maggio uu.ss. la Repubblica Tedesca ha collocato rispettivamente Bund a 1 anno con un rendimento medio dello 0,0264% e a 2 anni dello 0,07% (la domanda ha sempre superato l’offerta). E’ ben evidente che i tassi, depurati dell’inflazione - CPI Germania aprile 2012: 2,081% - producono un rendimento reale negativo del 2% .

>> SPREAD BTP / BUND (10 anni) alla chiusura dei mercati il 25 maggio 2012: 422,91 punti base.

(Schegge di …. HFT - High Frequency Trading)

E’ una tecnica di contrattazione che, utilizzando algoritmi matematici e connessioni informatiche ad altissima velocità, consente di inserire, eseguire e cancellare ordini nell’arco di milionesimi di secondo sfruttando variazioni anche estremamente marginali dei prezzi (su azioni - obbligazioni - merci - valute - derivati etc.).

Alcune società hanno sviluppato tecnologie informatiche specializzate per cogliere impercettibili movimenti negli scambi sui mercati (riscontrabili nell’infrastruttura tecnologica che governa le transazioni) in modo da trarre vantaggio dalle variazioni, seppur infinitesimali, dei prezzi.

Si stima che circa il 14% degli scambi a Piazza Affari (Borsa di Milano) passi per queste piattaforme, contro circa il 60% di Wall Street (Borsa di New York) ed approssimativamente il 70% di tutte le Borse USA.

Gli operatori più importanti sono Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Negli ultimi anni l’HFT è stato accusato di avere effetti destabilizzanti sui mercati finanziari. Molti ad esempio gli hanno attribuito la responsabilità del “flash crash” di Wall Street del 2010 quando gli indici azionari sprofondarono di ben 700 punti in pochi minuti.

La estrema volatilità e la complessità operativa creati da tali procedure inducono le Autorità di vari Paesi a fronteggiare concretamente (legiferare) questo fenomeno. In proposito Borsa Italiana, su sollecitazione della Consob, ha introdotto per ora un meccanismo di penalità nel caso in cui gli ordini immessi e poi cancellati superino una soglia “ragionevole”.

Tuttavia per cercare di arginare effettivamente il “trading algoritmico” occorre rafforzare i presidii a garanzia dell’integrità dei mercati a livello internazionale, dove però è difficile trovare un vasto accordo.

E’ opinione di una “importante corrente di pensiero internazionale, anche politica” che un utile rimedio possa essere la introduzione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie; appare del tutto evidente che l‘efficacia di questa impostazione con indubbi riflessi anche di entrate fiscali statali - dipenderà solo dalla (pressoché) totale adesione degli Stati (nell‘Unione Europea la quasi totale maggioranza è favorevole, ma la GB è sempre stata fermamente e fortemente contraria). =========================================================================

FONTI

- FMI - BANKITALIA

- OCSE - ISTAT

- BCE - EURISPES - CENSIS

- EUROSTAT - Stampa economica-finanziaria specializzata

=========================================================================

AFORISMA PREDITTIVO

Suggerimento profetico ai futuri governanti del nostro Paese in tema di “manovre finanziarie“

Ettore Petrolini (1884 - 1936): attore comico italiano, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore

“”… BISOGNA PRENDERE IL DENARO DOVE SI TROVA: PRESSO I

POVERI. HANNO POCO, MA SONO IN TANTI … “”

= = f i n e = =