DELLA POVERTA' NEL MONDO
Alcune considerazioni storiche, economiche, finanziarie (e statistiche)
RELATORE: Antonio Gorieri
Socio effettivo del Rotary Club Bologna (2070)
MANTOVA: Rotary Club Mantova (2050)
Relazione del 16 marzo 2009
Dott. Antonio Gorieri e Dott. Giampaolo Sabbioni (Presidente del RC Mantova)
Premessa
Sono universalmente riconosciuti la vastità del tema, la copiosissima letteratura, lo smisurato orizzonte aperto dal titolo; tuttavia, il tempo limitato di esposizione orale (max. 25 minuti) suggerisce opportunamente - anzi impone - di trattare l'argomento per estrema sintesi e per capitoli principali, eppertanto il relatore si limita già (ed ancor più) qui ad esporre nella presente sintesi scritta la sola SCALETTA E/O TRACCIA dei "concetti" basilari quali semplici e meri "sottotitoli" della materia, peraltro inquadrati nel solo ambito di strette coordinate di macroeconomia; l'esposizione verbale verrà all'occorrenza (o su domanda) naturalmente meglio articolata ed integrata.
Le cifre via via citate sono ricavate esclusivamente da "comunicazioni" di vari Organismi-Enti mondiali, sovranazionali, nazionali e stampa specializzata (v. citazioni in calce).
Le fluttuazioni dei cambi, gli anni di riferimento tra loro non allineati e soprattutto le diverse metologie assunte dai singoli Stati/Organizzazioni non sempre omogenee, tendono (restrittivamente) a rendere scarsamente omologati i dati riferiti, comunque i soli "ufficiali" disponibili, e pertanto l'attitudine segnaletica di questi e l'indagine risultano - naturalmente - limitate.
Relazione
POVERO (aggettivo): etimologicamente dal latino "pauper", a sua volta acronimo di:
- "pauca" > poco
- "pariens" > che produce
POVERTA' : mancanza delle cose necessarie per vivere
POVERO (sostantivo): che ha appena il necessario per vivere etc" (Dizionario
Fondamentale della Lingua Italiana - De Agostini).
Già nel 1776 Adamo Smith si è chiesto "....perchè la ricchezza delle Nazioni
differisce tra Paese e Paese....".
Nasce successivamente, per valutare scientificamente questo fenomeno, l'esigenza
della "misurazione omogenea della ricchezza tra Stati", incoerente in quanto sempre
interinfluenzata dalla "fluttuazione dei tassi di cambio".
Diversi autori si sono occupati dell'argomento nel corso di tutto il 1800, senza
tuttavia pervenire alla individuazione di una "formula di misurazione comune" unica
e condivisa.
Segue alfine, negli anni sessanta del XX secolo, la "teoria della quantificazione
del PIL (Prodotto Interno Lordo - ndr: di uno Stato) a Dollari Usa compensati" che
più avvicina i vari pensieri economico-sociali e che meglio - o ...meno peggio (?) -
si presta ad affrontare lo studio del fenomeno (La portata conclusiva convergente,
telegraficamente, riassume: "......per qualsiasi Paese rispetto a qualcun altro vi
è sempre un livello di equilibrio a lungo termine del cambio; le variazioni di tale
livello includono la compensazione del differenziale di inflazione tra i Paesi...").
Concetto di povertà: condizione - per ragione di ordine economico - di un limitato
accesso a beni essenziali e primari.
(La povertà è uno stato di continua pronunciata privazione = ovvero la povertà è una
inadeguata capacità di disporre di risorse, "stabilita" intorno a $ 370 all'anno per
persona: Banca Mondiale, anno 2000).
Linea "povertà nominale" - 1 $ al gg a testa > 1.200.000.000 persone (20% popolazione
mondiale)
Linea "povertà moderata" - 2 $ al gg a testa > 2.800.000.000 persone (47% c.s.).
PIL NAZIONALE
(a seconda degli autori, le classifiche variano in funzione dei parametri base presi
a riferimento, alla disponibilità dei dati da parte dei vari Paesi ed alle "parità"
monetarie stimate).
(Infra: DATI 2004, ultimi disponibili "coevi e stabilizzati")
PRIMI 10 PAESI RICCHI: USA (primo) - Giappone - Germania - Cina - Francia -
Gran Bretagna - Italia - Russia - Canada - India.
ULTIMI 10 PAESI POVERI: Ruanda - Togo - Ciad - Burundi - Rep.Centrafricaca - Eritrea
- Sierra Leone - Leshoto - Mali - Gambia (ultimo).
Cenni sulla collocazione geografica dei due "gruppi".
I primi 10 Paesi insieme concorrono alla formazione di quasi il 71% del PIL mondiale.
Gli ultimi 10 invece di solo lo 0,19% idem.
PIL PRO-CAPITE
PRIMI 5 PAESI RICCHI: Svizzera (primo: $US 38.600) - Norvegia - Usa - Danimarca - Svezia
ULTIMI 5 PAESI POVERI: Etiopia - Burkina Fasu - Burundi - Niger - Sierra Leone (ultimo).
- (Sierra Leone presenta un PIL pro-capite di $ 198 all'anno (€ 150 circa) - pari a
€ 0,41 al giorno a testa.
La paga oraria netta di un operaio dei "Paesi occidentali" è ca. di € 10 x 230
giorni lavorativi effettivi = salario netto annuo ca. € 17.000 (lo stipendio annuo
netto sopra illustrato corrisponde approssimativamente a 113 volte la "ricchezza"
prodotta annualmente dalla media individuale degli abitanti di Sierra Leone).
Caratteristiche e connotazioni principali dei Paesi poveri:
- addensamento geografico nella fascia equatoriale/sub-equatoriale
(concentrazione prevalente nel continente africano: sugli ultimi 50 Paesi poveri ben
36 sono ubicati nella sola Africa)
- sistemi politici (secondo la concezione "occidentale") con matrice "autoritaria"
- rarità di materie prime
- forte indebitamento con l'estero (specialmente in rapporto al PIL nazionale)
- imponenti spese militari in relazione al proprio PIL
- (cause <> effetti):
> analfabetismo anche minorile
> elevato tasso di fertilità/natalità (quoziente di fertilità 2006: Italia 1/100 -
Mali, Niger, Uganda, Somalia 7/100)
> elevata frequenza di guerre (tra Stati, ovvero sommosse interne).
UN SECOLO (1901 - 2001)
Nel 1901 il rapporto del PIL pro-capite tra il paese più ricco del mondo (GB) ed il
più povero (Ghana) era di 1 a 10. Nel 2001 idem (Svizzera/Sierra Leone) risulta di 1
a 195.
Fattori che hanno influito sensibilmente sul divario ricchezza/povertà e principalmente
sull'innalzamento dei livelli della ricchezza (di Stati - pro capite):
- evoluzione sistemi agricoli
- introduzione industriale catena di montaggio
- ramificazione elettricità
- costruzioni ferroviarie
- introduzione regolarità trasporti a vapore
- progressi scienza (medica-farmaceutica)
- evoluzione ("rivoluzione") tecnologica-informatica
- "globalizzazione".
Principali conseguenza "di massa" (ovvero "mutamenti sociali di massa") della povertà
(ultimi 40 anni):
- correnti migratorie (immigrazione in Paesi "occidentali" > Europa - Nordamerica)
- urbanizzazione (ovvero inurbamento): oggi metà della popolazione mondiale "abita" in
città, ma ben 1 miliardo di persone vive nelle bidonville ai margini di mega
agglomerati (Sudamerica - Asia)
- veicolazione di malattie/infezioni (in alcuni Paesi "occidentali" già risolte-scomparse
da tempo)
- guerre - sommosse/conflitti armati - terrorismo (55 dei 59 conflitti armati registrati
negli ultimi 15 anni sono avvenuti all'interno di Paesi giudicati "poveri". In 24 aree
nel mondo, su oltre 30, risultano in guerra - anno 2006 - 250.000 bambini).
NOTA INTERMEDIA DI AGGIORNAMENTO
Negli ultimi tre anni (2005 - 2006 - 2007) quasi un miliardo di persone si sono "affacciate"
al mondo con un accresciuto livello economico: dalla mera e labile
sussistenza al primo timido marginale consumo (illustrazione, per brevità, di conseguenze
su beni, servizi, prezzi).
Viene delineata, tra altri macro-fenomeni, la dinamica di (forti) rialzi di prezzo di
alcune materie prime agricole e successive problematiche di povertà trasmigrativa border line
(F.A.O. 2.12.2008: I senza cibo nel pianeta sono 963 milioni, 40 milioni in più rispetto
alla media degli ultimi anni. Causa base: l'impennata dei prezzi delle principali
derrate).
PRIMA CONCLUSIONE (STORICA: il confronto dell'ultimo mezzo secolo)
- 1951
> popolazione mondiale 4 miliardi
> indice mondiale complessivo dei poveri 55% (stima approssimativa per indici/valori
/valutazioni riparametrat all'anno 2001)
> poveri 2,2 miliardi
- 2001
> popolazione mondiale 6 miliardi
> indice mondiale complessivo dei poveri 20%
> poveri 1,2 miliardi.
PRIMA SEMPLICE ANALISI SULLE CIFRE INDICATE: in 50 anni i "poveri" (come sopra "stimati")
sono diminuiti di 1 miliardo a fronte del collaterale aumento della popolazione di
2 miliardi (quantificazione per "saldi netti-chiusi").
ASPETTATIVE - FENOMENI - INTERVENTI CHE POSSONO MIGLIORARE CONCRETAMENTE-STRUTTURALMENTE
LO STATO DELLA LA POVERTA' NEL MONDO:
- Diffusione sistemica ad ogni livello/strato della popolazione (soprattutto "ricca")
della conoscenza del problema. Prioritariamente, principalmente ed essenzialmente:
erogazione pianificata e sistematica di ISTRUZIONE-ALFABETIZZAZIONE
- priorità "interventi invisibili" (non materializzati):
- interventi istituzionali, programmati e solidaristici da parte ed a carico dei Paesi
ricchi attraverso:
> destinazione condivisa di % di PIL> realizzazione del Millenium Development Goal
entro la pianificazione 2015 (da media 0,20% PIL Paesi ricchi a 0,33% destinazione:
- alimentazione - accesso all'acqua - istruzione - disponibilità 2 $ al giorno)
> selettività degli interventi (progetti specifici, non elargizioni a pioggia; p.e.
vaccinazioni)
> aiuti più in funzione di investimento che di consumo
> controllo sulla distribuzione capillare delle risorse apportate
> trasparenza delle decisioni-attuazioni da parte degli organismi pubblici coinvolti
> fissazione di covenants (pretese da parte degli elargenti): avvio sistemi
concretamente parlamentari - cessazione guerre civili - divieto ri-esportazione
beni e sostegni ottenuti - controllo internazionale e schedatura (selettività) delle
forniture di armi
- compatibilità macroeconomiche di base essenziali:
> crescita PIL mondiale
> stabilità dei cambi
> tassi di interesse strutturalmente bassi
- rimodulazione debiti verso PVS
- fonti energetiche accessibili
- estensione diretta dei benefici (risultati) della ricerca scientifica
- liberalità nella fornitura dei farmaci.
(NEL 2001 I PAESI RICCHI HANNO ELARGITO AIUTI AI PAESI POVERI PER 54 MILIARDI DI $
> STIME 2004 CIRCA 80 MILIARDI DI $).
ULTIMI "COMUNICATI" (AGGIORNAMENTI):
> F.A.O. = Alla fine del 2007(2008) i senza cibo nel mondo sono (c.s.) circa 963 milioni
> UNICEF = Alla fine del 2006 si è rilevato che - per cause direttamente dipendenti
dalla povertà e correlate a fame, malattie, guerre - i bambini da 0 a 5 anni
che muoiono ogni anno sono in media 9,6 milioni.
SECONDA CONCLUSIONE (DINAMICA: a confronto da una parte lo stato di povertà oggettiva e le
variazioni del numero/allocazione dei poveri, e dall'altra
lo stato e variazioni del numero dei ricchi: questione
iperdibattuta ed irrisolta della diretta interdipendenza
tra le due "categorie")
(Eventuali cenni sulla "Povertà relativa in Italia": concetto - interpretazioni - limiti
dell'indagine - attitudini valutative e realizzative di politica economica)
FONTI
> O.N.U.
> F.A.O.
> UNICEF
> Banca Mondiale
> Fondo Monetario Internazionale
- O.C.S.E.
> B.C.E.
> ISTAT
> Recensioni da <Il Sole 24 Ore>